\paperw8895 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 NellÆautunno del 1504 Raffaello si trasfer∞ a \b \cf4 \ATXht12311 Firenze\b0 \cf0 \ATXht0 e, per quattro anni, pur mantenendo s
aldi i contatti con gli ambienti da cui proveniva, si dedic≥ a studiare e ad aggiornare il proprio linguaggio sugli esempi di \b \cf4 \ATXht123101 Leonardo\b0 \cf0 \ATXht0 , \b \cf4 \ATXht12361 Michelangelo\b0 \cf0 \ATXht0 e di fra Bartolomeo, non trasc
urando per≥ di risalire alle origini del movimento rinascimentale fiorentino.\par
Vanno probabilmente datati ai primi mesi del soggiorno a Firenze il dittico formato dal \i Sogno del cavaliere\i0 (Londra, National Gallery) e dalle \i Tre Grazie\i0 (Ch
antilly, MusΘe CondΘ), da altri datato agli anni 1502-03, e la \i Madonna Conestabile\i0 (San Pietroburgo, Ermitage), dipinti di piccolo formato in cui lÆapparente semplicitα della struttura spaziale Φ invece frutto di delicati equilibri ritmici e compo
sitivi. Negli anni successivi Raffaello si dedic≥ con particolare attenzione a sviluppare il tema iconografico della ôMadonna con Bambinoö e della ôSacra Famigliaö: \i Madonna del Granduca\i0 (1504 circa, Firenze, palazzo Pitti); \i Piccola Madonna Cowp
er\i0 (1504-05, Washington, National Gallery of Art); \i Madonna del Belvedere\i0 (1506, Vienna, Kunsthistorisches Museum); \i Madonna del cardellino\i0 (1507 circa, Uffizi); \i Sacra Famiglia Canigiani\i0 e \i Madonna Tempi\i0 (1507-08 e 1508, entr
ambe Monaco, Alte Pinakothek); ecc. Al termine di questo percorso il rigoroso impianto spaziale delle opere giovanili si Φ trasformato in una nuova naturalezza di ritmi e di colori, dovuti in particolare allo studio delle opere di Leonardo; le immagini s
acre, idealizzate, raggiungono un supremo equilibrio che tende a unÆassoluta perfezione formale. Evidenti motivi leonardeschi si colgono anche in alcuni ritratti nei quali Raffaello si propone di dare al personaggio raffigurato, dalla salda impostazione
prevalentemente di tre quarti, una grande naturalezza di espressione e una concretezza storica: \i Dama con liocorno\i0 (1505-06, Roma, galleria Borghese); \i Ritratto di Agnolo Doni\i0 , \i Ritratto di Maddalena Doni\i0 (1506, Firenze, palazzo Pitti);
\i Ritratto di donna\i0 , detto \i La muta\i0 (1507, Urbino, Galleria nazionale delle Marche); ecc. In alcune opere, dipinte per chiese perugine Φ pi∙ evidente lÆinflusso dellÆarte di fra Bartolomeo che, sovrapponendosi alle iniziali componenti perugin
esche, permette a Raffaello di rinnovare completamente la struttura quattrocentesca della pala dÆaltare e, seguendo unÆideale classico di perfezione formale, di raggiungere una compostezza e un equilibrio monumentali: \i Pala Colonna\i0 (1503-05 circa,
lunetta e scomparto centrale a New York, Metropolitan Museum); \i Pala Ansidei\i0 (1504-06, scomparto centrale a Londra, National Gallery); \i Trasporto di Cristo\i0 (1507, Roma, galleria Borghese). La \i Madonna del baldacchino\i0 (1507-08, Firenze,
palazzo Pitti), lasciata incompiuta per andare a Roma, rivela giα nel nuovo rapporto stabilito su scala monumentale tra figure e ambiente architettonico quella pienezza e articolazione compositiva che troverα la massima attuazione nei grandi cicli del pe